Alessandra Alesci, nata a Barcellona P.G. (ME) nel 1978, insegna in un Istituto Comprensivo a Guidonia (RM). Ha pubblicato poesie e racconti con Dantebus, Aletti, Rudis Editore, Kubera, Pagine di Roma. E’ stata inserita nell’Enciclopedia 2021 e 2022 dei Poeti Italiani Contemporanei ed è stata selezionata come Poeta del Nuovo Millennio a Confronto. Ha pubblicato il libro: Cristalli di Rime Ambrate (Dantebus). 

 

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Presentazione Silloge

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Il dono più bello:

La vita può presentarsi come una sfida quotidiana contro le amarezze, le difficoltà, le arroganze. La vita graffia quando ci si trova di fronte alle battaglie che ci scoraggiano, ma dal profondo della nostra anima emerge una rosa rossa che va contro tutte le avversità e ci fa capire che la vita stessa è un dono: ci sono le spine, ma anche i profumi e i colori che ravvivano il nostro spirito.

 

IL GUSTO SANO DELLA FOLLIA:

La follia “è quel quid di affascinante incertezza” che dona brio alla poesia. La follia non è banalità, non è monotonia. La normalità viene quindi superata dal raggiungimento di un equilibrio tra lucidità e pazzia. Quest’ultima dona un gusto raro agli accadimenti umani.

 

Il pensiero divergente:

Bisognerebbe essere originale nelle proprie idee, “non essere la fotocopia ingiallita di un pensiero già ascoltato”. Bisognerebbe essere “divergenti”, “critici” e non seguire la massa, magari dire un “no” quando tutti acconsentono. Basterebbe essere se stessi.

 

Il senso di tutte le cose:

Oltre l’affanno che dà la vita che viene paragonata ad un treno in corsa in cui nessuna corsa è consentita, l’unica pausa che la poetessa si riserva è quando il suo sguardo si posa “negli occhi tuoi comprensivi, dolci e affettuosi”. La famiglia è il senso di tutte le cose, è quella che lascia “libertà d’azione e ha fiducia nell’agire dell’autrice”. La famiglia permette ai germogli più belli di fiorire all’interno della sua anima.

 

Il velo impenetrabile del mistero

La vita avanza lasciando dietro luci e ombre. Avvolge il viandante col suo mantello quasi fosse una coccola contro le difficoltà a cui è esposto il corpo. Oltre il manto, si intravede il velo del mistero a cui si richiede di “lasciar cadere gli argini” per distinguere bene il futuro.

 

La fenice

Appariamo disorientati, sconfortati e pieni d’angoscia nell’attesa di un domani privo di speranze. Siamo così incerti che sembriamo “funamboli sul filo spinato.” All’orizzonte si stagliano tramonti rosei e, mentre gli occhi si riempiono di lacrime, si avvicina alla vista una fenice. Che sia realtà o miraggio è portatrice di segnali di speranza, com’è la natura della fenice stessa, animale che arde e poi rinasce.

 

Le ali dorate dell’immaginazione

Molto spesso davanti a noi si ergono muri che vanno ad innalzarsi, mattone su mattone. E noi ci sentiamo rinchiusi come uccellini fragili e indifesi. Ma basta una visione da una “finestra spalancata sull’infinito” che ci fa cambiare il nostro punto di vista. Distendiamo “le ali dorate dell’immaginazione” che avevamo messo da parte e spicchiamo il volo.  Da lontano i muri appaiono come puntini bianchi.

 

Le parole cristallizzate in cielo

Delle parole sono state scritte in cielo per me e parlano di amore, rispetto, dignità. Appaiono chiare e sono piene di significato. Sono state delineate dall’Io più interno che rammenta all’Io esterno la necessità di volersi bene e di conservare sempre la propria dignità e sincerità lungi dall’essere disonesti.

 

L’empatia vestita di coraggio

Di fronte alle afflizioni, l’amico soffre ma rimane impotente e senza forza. Oltre il sostegno, il più grande aiuto che può donare è l’empatia che è insita nella nostra anima. “L’empatia che, vestita di coraggio e imbastita di fede, marcia sul sentiero della vita.”

 

Sicilia

La Sicilia è nel cuore e nell’anima dell’autrice. Attraverso i sensi, assapora l’essenza e gli odori di questa terra, vede nel cielo luci e bagliori che inondano il cielo di colori rarefatti.  C’è solo una certezza: non avrà mai abbastanza di una terra “timida, forte e fragile.” La preghiera che fa alla Sicilia è di rimanere “identica” per chi vuole tornare nelle sue braccia per immergersi “nel sole, nel mare e nella poesia.” 

 

 

Sogni in volo

Bisogna far innalzare i sogni in volo, lasciarli volare in alto come aquiloni che leggiadri volteggiano in cielo, lasciando a terra la “zavorra colma delle ferite e dei rimpianti”. In tal modo i sogni possono raggiungere l’altezza delle aquile e riusciranno a gloriarsi delle altitudini mischiandosi con le beltà del cielo. Potranno regalare un gusto più lieve rispetto al peso greve che contraddistingue la terra.

 

Vita amata, vissuta, assaporata

La vita assomiglia ad un battito d’ali nelle giornate calde. E’ una risata, è divertimento. E le risate riempiono l’aria di allegria. La vita ha in sé la curiosità di fanciulli che hanno il desiderio di scoprire il mondo attraverso “un’ultima carezza ricevuta o un cauto bacio donato.” La vita può anche lasciare lividi, ma è la più grande meraviglia.

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