"Pericle, un ragazzo del 1899"

Racconto presente nell'Antologia Scrivendo 2025

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Pericle rimane quasi abbagliato dai raggi di luce che filtrano dai finestroni della stalla: si è addormentato senza accorgersene al tepore dell’ambiente poco dopo aver assistito al parto della sua capra. Si rende conto a fatica di dove si trova e guarda i capretti appena nati; un lieve sorrise lo coglie improvvisamente quando osserva i loro denti già formati. Accarezza con vigore la sua capra, distesa e sfiancata dal parto, sembra dormire.

«Vieni Baldo che andiamo a faticare» dice al suo cane che lo guarda controvoglia, distorto dal suo torpore.

Escono entrambi dalla stalla per andare nel tinello; il calduccio del camino avvolge entrambi. L’odore di latte bollito fa subito sentire il giovane affamato che si siede a tavola mentre sua madre lo vede e gli sorride con affetto. «Raccontami tutto del parto» gli dice poggiando una tazza di latte davanti a lui e avvicinandogli mezzo filone di pane. Il giovane ne taglia una spessa fetta e comincia la sua colazione esponendo i dettagli del parto gemellare a sua madre che interrompe continuamente con espressioni di felicità.

«Tra due mesi sarà Pasqua e avremo di che festeggiare con questi capretti» applaude orgogliosa di se stessa per aver calcolato bene i tempi per l’ingravidamento.

«Non è che c’è tanto da festeggiare con la guerra in corso mamma…»